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Foro Romano

Il Foro Romano era il centro della vita commerciale, politica e religiosa della città. I romani erano soliti chiamarlo Forum Magnatum o Forum.
 

Come arrivare

Bus 60–75–84-85-87–117–175–186–271-571-810–850
Metro Linea B – Fermata Colosseo
 

Orari

dall’ultima domenica di ottobre a 15 febbraio: dalle ore 8.30 alle ore 16.30
dal 16 febbraio al 15 marzo: dalle ore 8.30 alle ore 17.00
dal 16 marzo all’ultimo sabato di marzo: dalle ore 8.30 alle ore 17.30
dall’ultima domenica di marzo al 31 agosto: dalle ore 8.30 alle ore 19.15
dal 1 settembre al 30 settembre: dalle ore 8.30 alle ore 19.00;
dal 1 ottobre all’ultima domenica di ottobre: dalle ore 8.30 alle ore 18.30

Chiusura: 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre.
 

Biglietti

Intero: € 12,00
Ridotto per i cittadini della Unione Europea 18 e 24 anni e per i docenti della Unione Europea: € 7,50
Gratuito per i cittadini dell’Unione Europea fino a 18 anni e sopra i 65 anni.

Il biglietto comprende al Foro Romano, al Palatino e al Colosseo.

Biglietterie
Le biglietterie si trovano Largo Salaria Vecchia e in Via di San Gregorio 30, presso il Palatino. Chiudono un’ora prima dell’orario di chiusura dei monumenti.

Prenotazioni
Si può prenotare la visita contattando il tel: +39.06.39967700 (da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00 e sabato dalle ore 9.00 alle ore 14.00). Il costo della prenotazione è di € 1,20 per singoli, € 10,00 per le scuole ed € 21,00 per i gruppi.
 

    Storia

Esso fu realizzato nella zona in origine paludosa, posta tra i colli Palatino, Capitolino, Quirinale e Viminale.
Sebbene già tra il X e il VII sec. a.C. nella valle dove attualmente sorge il Foro sorgeva una necropoli, fu solo agli inizi del VI sec a.C. che l’area fu completamente bonificata.

Si narra di una celebre battaglia che nei dintorni sarebbe stata combattuta poco dopo la fondazione di Roma, tra Romani e Sabini. Lo scontro si concluse con l’intervento delle Sabine che convinsero le due parti a stipulare un accordo di pace e ad unire i loro regni. Il Lago che si trovava nella zona prese il nome di Lacus Curtius dal nome del comandante sabino Mezio Curzio.

Nel 600 a.C. il re etrusco Tarquinio Prisco realizzò la Cloaca Massima, che consentì il drenaggio della valle. Fu così realizzata una grande piazza, con pavimento in tufo, che doveva accogliere un mercato di grandi dimensioni in un punto strategico della città. La piazza diventò così il punto di incontro di diverse vie cittadine, tra cui la Via Sacra che collegava il Campidoglio all’Arco di Tito.

I primi monumenti risalgono alla seconda metà del VI sec. a.C. In quell’epoca l’area era organizzata come Comizio, ossia sede dell’attività politica del periodo regio. A questo primo periodo risalgono i monumenti arcaici del Foro, di cui, tuttavia, oggi vi sono solo resti di ricostruzioni realizzate successivamente.
Si tratta del Lapis niger, una zona pavimentata con pietra scura collegata alla leggenda della morte di Romolo, in corrispondenza della quale è stata ritrovata la più antica iscrizione latina, del Volcanale, antico santuario che, secondo la leggenda, fu costruito in onore del dio Vulcano da Tito Tazio nella parte occidentale del Comizio, della Regia in cui operava il pontefice massimo, della Curia Hostilia, del Tempio di Vesta e altri monumenti.

Tra il V e il IV sec. a.C. furono realizzati il tempio di Saturno, l’Erario, il tempio dei Càstori, dedicato a Castore e Polluce e il tempio della Concordia, in onore dell’accordo tra patrizi e plebei.

Nel II secolo a.C. Silla fece costruire il Tabularium nel lato verso il Campidoglio e furono realizzate quattro basiliche, che andavano a delimitare la piazza centrale. Esse erano utilizzate per l’amministrazione della giustizia e degli affari. Delle quattro la Basilica Emilia, più volte ricostruita, è ancora visibile, mentre le Basiliche Porcia e Sempronia furono trasformate nella Basilica Giulia. E’ invece scomparsa la Basilica Opimia.

Lo sviluppo maggiore del Foro si ebbe a partire dal periodo di Giulio Cesare. Anzitutto egli fece realizzare una nuova Curia per le riunioni del Senato, la Curia Iulia che prese il posto della Hostilia, distrutta nel 52 a.C. da un incendio. La nuova Curia, peraltro, fu orientata secondo l’asse del vicino Foro di Cesare e non seguendo i punti cardinali, come accadeva in precedenza.

Augusto diede vita alla sistemazione complessiva dei Fori. Lungo i lati maggiori furono realizzate la Basilica Emilia e la Basilica Iulia, in modo da dare maggiore regolarità alla forma della piazza. Furono collocati nuovi Rostra verso il Campidoglio e fu realizzato il Tempio del Divo Giulio, dedicato a Cesare dopo la sua morte, nel 29 a.C. Accanto a quest’ultimo tempio furono realizzati gli Archi di Augusto e dei Cesari Gaio e Lucio, ulteriori monumenti tra i tanti già dedicati alla Gens Iulia.

Nella fase imperiale seguente furono ricostruiti il Tempio della Concordia e il Tempio dei Càstori e furono sistemati i portici della Basilica Emilia dedicati a Lucio e a Gaio Cesare, figli di Augusto.

Con i Flavi furono realizzati il Tempio di Vespasiano, l’arco di Tito sulla Via Sacra, gli Horrea Vespasiani, magazzini voluti dall’Imperatore di cui si sono conservati dei resti e il portico degli Dei Consenti, successivamente ricostruito.

Nel II secolo furono edificati il Tempio di Antonino e Faustina e verso il Colosseo il Tempio di Venere e Roma voluto da Adriano.
Nel III sec. fu costruito sulla via Sacra un altro arco, quello di Settimio Severo, quindi furono realizzate cinque colonne in onore della nascente Tetrarchia.
Nel IV secolo fu edificata la Basilica di Massenzio e furono realizzati un nuovo ingresso di forma circolare per il Tempio della Pace, trasformato in Tempio del Divo Romolo, figlio dell’imperatore Massenzio e una statua a Costanzo II.
Nel V secolo fu ampliata la parte dei Rostra con mattoni. E’presente un’epigrafe che permette di stabilire che l’opera fu realizata da Giunio Valentino, Praefectus Urbi, dopo una vittoria navale contro i Vandali.

L’ultimo monumento costruito nel foro fu la Colonna di Foca, eretta nel 608 per volere del Senato che voleva in tal modo rendere onore all’Imperatore Foca.

Durante l’epoca imperiale il Foro Romano si era ormai riempito di templi, monumenti ed edifici e di conseguenza lo spazio ancora disponibile era assai limitato. Perciò si realizzò un nuovo complesso, quello dei Fori Imperiali, in cui venne trasferito lo svolgimento di una serie di attività che prima avevano sede nel Foro originario.

Nel Medioevo, i terremoti che si susseguirono, le invasioni barbariche e l’azione erosiva degli agenti atmosferici portarono ad un lento ma inesorabile degrado degli edifici e dei monumenti del Foro.
Addirittura l’area compresa tra il Colosseo e il Campidoglio cominciò ad essere usata come pascolo per gli animali d’allevamento e fu per questo chiamata “Campo Vaccino”.

Agli inizi del XVI sec., durante il papato di Giulio II, la zona fu trasformata in cava. I materiali dei monumenti finirono così per essere utilizzati per le nuove costruzioni inserite nel progetto di sviluppo urbanistico della Roma di quel periodo. Interi edifici antichi vennero rapidamente demoliti, nonostante l’opposizione di alcuni grandi artisti del tempo, tra cui Raffaello e Michelangelo.

Nel 1536 si decise di far passare il corteo che accompagnava la visita di Carlo V a Roma, attraverso l’antica Via Sacra e il Foro romano, ormai in gran parte interrato. L’occasione alimentò tra gli storici e gli studiosi l’idea di recuperare quest’area e da allora e nei decenni seguenti si susseguirono varie campagne di scavo.

Fu tuttavia solo alcuni secoli dopo, nel XX sec. che l’area fu completamente riportata alla luce.
Per consentire la continuazione delle campagne di scavo negli anni ’80 si è chiusa via della Consolazione, mentre in tempi recenti è stato realizzato l’impianto di illuminazione che ha reso accessibile il sito ai turisti anche nelle ore serali.
 

    Descrizione

Monumenti ed Edifici ancora visibili o scomparsi

Tabularium
Basilica Emilia
Sacello di Venere Cloacina
Tempio di Giano
Basilica Porcia
Comizio
Rostri
Lapis Niger
Curia Hostilia
Curia Iulia
Base dei Decennalia
Arco di Settimio Severo
Rostra
Colonna Menia
Colonna rostrata di Gaio Duilio
Umbilicus Urbis
Miliario aureo
Volcanale
Tempio di Saturno
Arco di Tiberio
Portico degli Dei Consenti
Tempio di Vespasiano e Tito
Tempio della Concordia
Basilica Opimia
Carcere Tulliano o Mamertino
Colonna di Foca
Lacus Curtius
Statua equestre di Domiziano
Basilica Giulia
Tempio di Augusto
Tempio dei Castori
Fonte di Giuturna
Statio aquarum
Oratorio dei Quaranta Martiri
Edifici domizianei
Chiesa di Santa Maria Antiqua
Horrea Agrippiana
Tempio del Divo Giulio
Arco di Augusto
Regia
Arco di Gaio e Lucio Cesari
Fornix Fabianus
Tempio di Vesta
Casa delle Vestali
Tempio di Antonino e Faustina
Necropoli del tempio di Antonino Pio e Faustina
Carcere repubblicano
Via Sacra summa
Tempio del Divo Romolo
Portico medievale
Horrea piperiana
Basilica di Massenzio e Costantino
Arco di Tito
Tempio di Venere e Roma
Casa repubblicana
Antiquarium del Foro
Cloaca Massima-primo tratto

Pavimentazione

L’attuale pavimentazione visibile nell’area risale al 12 a.C. come dimostra un iscrizione presente nella Colonna di Foca. La sistemazione si rese necessaria dopo un violento incendio che danneggiò molti edifici del Foro. La pavimentazione originaria fu probabilmente realizzata nel VII sec. a.C. e successivamente essa fu risistemata varie volte.