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Basilica di San Pietro

La basilica di San Pietro in Vaticano è la più grande chiesa del mondo e, in quanto luogo principale della religione cattolica, è la sede delle più importanti celebrazioni del cristianesimo. Si affaccia su Piazza San Pietro, in Città del Vaticano, lo stato autonomo della Chiesa.
In questa maestosa e splendida cattedrale si svolge la proclamazione dei nuovi pontefici, si celebrano i funerali dei pontefici defunti e le canonizzazione dei nuovi Santi, si tengono le solenni sante messe del Natale e della Settimana Santa, si aprono e si chiudono i Giubilei.

Come arrivare

Bus 32, 46, 49, 62, 64, 81, 98, 190, 271, 590, 881, 916, 982
Tram 19
Metro Linea A – Fermata Ottaviano
 

Orari

Basilica di San Pietro
dal 1 Ottobre al 31 Marzo: dalle ore 7.00 alle ore 18.30
dal 1 Aprile al 30 Settembre: dalle ore 7.00 alle ore 19.00

Grotte Vaticane – Tombe dei Papi
dal 1 Ottobre al 31 Marzo: dalle ore 7.00 alle ore 17.00
dal 1 Aprile al 30 Settembre: dalle ore 7.00 alle ore 18.00

Cupola
dal 1 Ottobre al 31 Marzo: dalle ore 8.00 alle ore 17.00
dal 1 Aprile al 30 Settembre: dalle ore 8.00 alle ore 18.00

Scavi archeologici – Necropoli Vaticana e Tomba di San Pietro
da lunedì a sabato: dalle ore 9.00 alle ore 17.00
 

Biglietti

Basilica e Grotte Vaticane
Ingresso gratuito. E’ necessario disporre di un abbigliamento adeguato alla sacralità dei luoghi.

Cupola
Intero: € 5,00 per 537 gradini senza ascensore , € 7,00 per ascensore e 320 gradini
Ridotto per studenti in gruppi in possesso di attestato della propria scuola: € 3,00

Scavi archeologici – Necropoli Vaticana e Tomba di San Pietro
Solo su prenotazione €12,00
Tel. +39 06-69.88.53.18
Email: scavi@fsp.va
 

Funzioni religiose

Sante Messe
da lunedì a sabato: ore 8.30, 9.00, 10.00, 11.00, 12.00, 17.00
domenica e giorni festivi: ore 9.00, 10.30, 11.30, 12.15, 13.00, 16.00, 17.45

Benedizioni Papali
Tutte le domeniche alle ore 12.00 in Piazza San Pietro (quando il Papa è in Vaticano).

Udienze Papali
tutti i Mercoledì alle 10.30 presso Piazza San Pietro, Sala di Paolo VI, Cortile della Residenza Papale di Castelgandolfo.
Le udienze devono essere prenotate mediante lettera alla Prefettura della Casa Pontificia, 00120 Città del Vaticano oppure fax al numero +30-06 69.88.58.63. I biglietti possono essere rititati dalle 8.00 alle 10.30 e il giorno che precede l’Udienza dalle ore 15.00 alle ore 19.30 presso il Portone di Bronzo, dopo l’accesso dei varchi con metal detector.

    Storia

L’attuale Basilica rappresenta una ricostruzione realizzata tra il XVI e il XVII secolo in un sito nel quale esisteva già un’antica Basilica realizzata nel IV secolo per volere dell’Imperatore romano Costantino I dopo il riconoscimento della religione cristiana come religione ufficiale dell’Impero.
Secondo la tradizione l’area su cui sorse la prima Basilica corrispondeva in epoca romana al Circo di Nerone e ad una vicina Necropoli dove sarebbe stato sepolto Pietro, apostolo di Gesù Cristo, giustiziato con crocifissione intorno al 60 d.C. e per convenzione considerato primo Papa.
L’antica basilica fu realizzata dal 315 d.C. al 304 d.C. e fu consacrata da Papa Silvestro II. Si trattava di un edificio maestoso, il cui interno era diviso in cinque navate, presentava 120 altari e una copertura lignea ed era decorato con opere d’arte di grande pregio.

Nel 1506, quando non si erano ancora conclusi i lavori che, iniziati nel 1470, dovevano portare alla ristrutturazione dell’antica basilica, Papa Giulio II decise di realizzare una nuova grande cattedrale. Questa, secondo l’obiettivo del pontefice, doveva essere la più grande chiesa nel mondo e rappresentare la grandezza del cattolicesimo.
La vecchia struttura fu così demolita e il 18 aprile del 1506 iniziò la realizzazione dell’attuale Basilica di San Pietro.

La scelta di Giulio II si collocava dentro un quadro di grande fermento culturale e le idee rinascimentali cominciavano a insinuarsi anche nella Chiesa.
Per la realizzazione dell’opera il pontefice si affidò a Donato Bramante, il quale fu preferito ai massimi artisti del periodo, tra cui Giuliano da Sangallo, architetto di fiducia dello stesso Papa.
La fase iniziale dei lavori suscitò non poche polemiche, sia perché la scelta comportava la demolizione dell’antica basilica con tutte le sue preziose testimonianze artistiche ed architettoniche, sia perché il progetto si presentava assai maestoso e non del tutto in linea con l’esigenza di una chiesa più dimessa, sia perché per finanziare il progetto il pontefice I offrì indulgenze ai fedeli in cambio di elemosine.
Si dice che Lutero dopo il suo viaggio a Roma nel 1510 quando ebbe modo di osservare il cantiere della nuova basilica si convinse ulteriormente della sua idea di radicale riforma della Chiesa. In ogni caso la costruzione della nuova Chiesa, con la vicenda delle indulgenze, ebbe sicuramente un ruolo per lo sviluppo del movimento protestante.
I lavori si protrassero per più di cento anni, concludendosi nel 1626, con Papa urbano VIII. Per la sistemazione definitiva della Piazza si dovette poi attendere fino al 1667.
Durante tutta la durata del cantiere i lavori furono affidati ai maggiori architetti del tempo. All’inizio il cantiere fu guidato da Bramante, a seguire, dal 1514 da Raffaello insieme a Giuliano e Antonio da Sangallo e Frà Giocondo, dal 1520 Antonio da Sangallo con Baldassarre Peruzzi, dal 1546 da Michelangelo, dal 1564 da Pirro Logorio e Jacopo Barozzi da Vignola, dal 1573 da Giacomo della Porta insieme Domenico Fontana, dal 1603 da Carlo Maderno e infine dal 1629 da Gian Lorenzo Bernini che si occupò in particolare della sistemazione della Piazza.
Ciascuno degli architetti che ebbero il privilegio di dirigere i lavori portò un proprio importante contributo e modificò l’impostazione di chi lo aveva preceduto. L’idea originaria del Bramante prevedeva un impianto a croce greca sovrastata al centro da una cupola emisferica. Raffaello mutò questo progetto proponendo una nuova pianta più tradizionale a croce latina ma prima Antonio da Sangallo, poi Michelangelo ripresero l’originario progetto a croce greca. Fu lo stesso Michelangelo a disegnare la Cupola. Quest’ultima fu completata nel 1588, molti decenni dopo la morte dello stesso Michelangelo che poté seguire i lavori fino al 1514. Fu infine Carlo Maderno che con un nuovo mutamento progettuale, tornò alla pianta a croce latina e tra il 1607 e il 1614 definì la facciata con la scalinata, la finestra e le varie decorazioni.
A Gian Lorenzo Bernini fu affidato poi il completamento della piazza, realizzata tra il 1656 e il 1667. A lavori completati fu Papa Alessandro VII a depositarvi l’obelisco di Eliopoli del I sec. a.C.

    Descrizione

La Basilica di San Pietro con una superficie complessiva di circa 23.000 metri quadrati, una lunghezza di 218 m e un altezza di 133,3 m, è uno degli edifici più grandi del mondo. Maestosa nel suo aspetto esterno essa racchiude al suo interno grandi capolavori di grande pregio storico e artistico, basti pensare alla celeberrima Pietà di Michelangelo o al Baldacchino di Gian Lorenzo Bernini.

Esterno

Piazza

Della Piazza si occupò Gian Lorenzo Bernini. Egli suddivise l’area in due parti. Una di forma trapezoidale con il lato maggiore corrispondente alla facciata della Basilica e la seconda ovale delimitata dalle colonne architravate. L’effetto prospettico rendeva più slanciata la facciata e rendeva maggiormente visibile la Cupola michelangiolesco.

Il progetto originario del Bernini prevedeva la presenza la prosecuzione del colonnato, il quale doveva essere aperto solo in corrispondenza di uno spicchio centrale di fronte alla Basilica. In tal modo il visitatore proveniente da Ponte Sant’Angelo e dal Rione del Borgo senza poter scorgere prima la grandezza dell’edificio che rimaneva nascosto dal colonnato, sarebbe entrato in uno spazio enorme e avrebbe avuto un’improvvisa e magnifica immagine di solennità.
La demolizione del Rione del Borgo durante il fascismo e l’apertura di Via della Conciliazione resero ovviamente impraticabile l’idea del Bernini.

Facciata

Oggi la facciata si colloca in fondo ad un lungo e largo rettilineo ed è visibile da lontano, avvicinandosi alla Piazza.
Facciata
La sua facciata si presenta agli occhi dell’osservatore con tutta la sua imponenza. Il materiale usato fu il travertino
Ha una larghezza di 114,69 m e un altezza di 45,44 m. Essa fu realizzata da Carlo Maderno e dopo il restauro del 2000 gli attuali colori rispecchiano fedelmente la realizzazione originale.
Davanti alla facciata sono collocate la statua di San Pietro, opera di Giuseppe De Fabris, e quella di San Paolo, realizzata da Adamo Tadolini. Si tratta di rifacimenti del 1847 che sostuironono le statue preesistenti datate 1461.
Sulla facciata spiccano grandi colonne che delimitano gli ingressi e La Loggia delle Benedizioni, ossia il luogo da cui viene annunciata l’elezione del nuovo papa
Sotto di essa è collocato l’ altorilievo Consegna delle Chiavi realizzato da Ambrogio Buonvicino nel 1614.
Nella parte superiore si trovano le statue si quasi 6 metri raffiguranti Gesù Cristo, San Giovanni Battista e gli apostoli (escluso Pietro).

A fianco della facciata, nei lato destro e sinistro, si trovano due orologi. Entrambi furono realizzati da Giuseppe Valadier nel 1785.
La cella campanaria è collocata sotto l’orologio a sinistra. Essa contiene la campana maggiore che è visibile al centro del finestrone, le due campane minori, il cosiddetto “Campanoncino” e infine la “Rota” e la “Predica”.

Portico

Per accedere all’interno della Basilica attraverso una delle cinque porte occorre oltrepassare un portico che si sviluppa per tutta la larghezza della facciata.
A fianco dell’atrio ci sono due statue equestri, quella di Carlo Magno, sulla sinistra e quella di Costantino, opera del Bernini sulla destra. Quest’ultima individua l’accesso alla Scala Regia che conduce ai Palazzi Vaticani. La volta che sovrasta il portico arricchita da stucchi e statue di papi.
Al di sopra dell’ingresso principale c’è un frammento del mosaico della Navicella degli Apostoli, che fu realizzato da Giotto per la basilica originale ed è stato collocato nella nuova cattedrale nel 1674.

Porte

Per entrare nella basilica, oltrepassata la facciata principale, vi sono cinque porte.

Porta della Morte
La porta più a sinistra fu commissionata da Giovanni XIII all’artista contemporaneo Giacomo Manzù che la realizzò nel 1964. Essa è chiamata “della Morte” poiché p la porta da cui escono i cortei funebri che accompagnano il pontefice defunto.
E’ suddivisa in quattro parti, in ognuna delle quali è presente una diversa rappresentazione: la deposizione del Cristo con l’Assunzione di Maria, il pane e vino come simboli dell’Eucaristia e la morte proposta attraverso l’uccisione di Abele e di San Pietro, il trapasso di San Giuseppe, di Gregorio VII e di Giovanni XXIII e sei diversi animali morenti. All’interno sono presenti sia l’impronta dell’autore della Porta, sia un immagine del Concilio II che vede protagonista Rugambwa, primo cardinale africano.

Porta del Bene e del Male
Fu realizzata da Luciano Minguzzi che la completò nel 1977.

Porta del Filarete o Porta Centrale
Prende il nome dal suo autore, Antonio Averulino, detto Filarete, che la realizzò tra il 1439 e il 1445 per l’antica basilica, su commissione del pontefice Eugenio IV.
Presenta due battenti in bronzo, ciascuno dei quali è diviso in tre sezioni.
Nei riquadri della parte superiore sono raffigurati il Cristo in trono, la Madonna in trono, San Pietro che consegna le chiavi a Eugenio IV, San Paolo con una spada e un vaso di fiori. Nelle sezioni inferiori sono rappresentate scene del martirio di Pietro e Paolo.
Le cornici dei quadri consistono in girali con immagini di imperatori e fregi con scene riferite al pontificato dello stesso Eugenio IV. All’interno l’autore ha firmato l’opera rappresentando se stesso mentre cavalca un mulo seguito dai suoi allievi.

Porta dei Sacramenti
Fu inaugurata da Paolo VI nel 1965. La realizzò Venanzo Crocetti, il quale rappresentò un angelo nell’atto di annunciare i sette sacramenti.

Porta Santa
Fu donata da Vico Consorti nel 1950 a Pio XII. E’ composta da sedici formelle in cui sono rappresentati episodi che riguardano lo stesso Pio XII e la bolla con cui Bonifacio VIII indisse nel 1300 il primo Giubileo della storia.
Nella porta ci sono anche alcune iscrizioni e lastre che ricordano le aperture recenti.

Interno

All’interno lo spazio di circa 15.000 metri quadrati che si sviluppa su una lunghezza di 187,36 m è suddiviso in tre navate sorrette sa enormi pilastri su cui poggiano archi a tutto sesto di 23m di altezza e 13 m di larghezza.
La navata principale collega l’ingresso alla Cattedra, collocata dietro al Baldacchino. Essa ha una lunghezza di 90 metri e una larghezza di 26 metri. E’ sovrastata da un’enorme volta a botte.

Al suo interno esiste un articolato sistema di corridoi sopraelevati che consentono l’accesso ai vicini Palazzi Vaticani e alla Sacrestia.

Pavimento

Il pavimento marmoreo è ricco di elementi che derivano dall’antica basilica, tra cui il disco di porfido rosso su cui si inginocchiò Carlo Magno all’atto della sua incoronazione e di mosaici realizzati da diversi artisti del Seicento e del Settecento, tra cui Pietro da Cortona e Giovanni De Vecchi.

All’interno delle numerose nicchie che si aprono sui pilastri e sulle pareti e dentro le cappelle si trovano numerose sculture, monumenti, tombe e decorazioni di grande pregio.

Pietà di Michelangelo

Sulla navata destra, nella prima cappella, si trova la famosa scultura detta Pietà di Michelangelo. Si tratta di un’opera realizzata dal grande artista nel 1499, dunque in età giovanile, che lascia l’osservatore stupito per l’armonia e la delicatezza delle forme. Nel 1972 essa fu colpita da un vandalo con un martello. Per questo da allora è conservata all’interno di una teca in cristallo.
L’organo maggiore di Tamburini è piuttosto recente visto che risale al 1972.

Baldacchino e Altare papale

Nell’area sottostante la cupola è presente il Baldacchino di San Pietro, realizzato da Gian Lorenzo Bernini che vi lavorò dal 1624 al 1633. Ha un’altezza di circa 30 m con quattro colonne tortili che lo sorreggono. Al centro si trova l’Altare papale, consacrato da Clemente VIII nel 1954, collocato nel punto esatto in cui si trova il sottostante Sepolcro di San Pietro.

Cupola

La Cupola per le sue enormi dimensioni, con un diametro di 41,50 m e un’altezza si 133 m, si staglia sul cielo di Roma da secoli, rappresentandone uno dei simboli più famosi e richiamando da sola l’immagine della Chiesa.
La struttura di circa 14.000 tonnellate composta all’interno da un tamburo e all’esterno da colonne binate che separano 16 grandi finestre e poggia su quattro grandissimi pilastri.

Essa fu realizzata mediante la sovrapposizione di due calotte, quella interna più spessa ha funzione portante, quella esterna, coperta da lastre di piombo, ha funzione di protezione.

La cupola fu realizzata da Giacomo Della Porta tra il 1588 e il 1593, con l’ausilio di ben ottocento operai, sulla base dei disegni di Michelangelo, la cui idea originale non fu del tutto rispettato. Infatti, seppure è difficile risalire al progetto definitivo di quest’ultimo, è probabile che esso prevedesse una cupola di forma completamente sferica. In realtà è giunto a noi un suo modello in legno realizzato tra il 1558 e il 1561 ma esso non esclude il fatto che lo stesso Michelangelo potesse ipotizzare delle varianti.

Della Porta, per evitare il rischio di cedimenti strutturali, realizzò la struttura a sesto rialzato, alzandola di 7 m circa rispetto a quanto previsto da Michelangelo e rafforzò la la base stringendola con catene di ferro. La cautela di Della Porta fu provvidenziale se si pensa che nonostante i suoi accorgimenti per la presenza di lesioni emerse nel tamburo, furono necessari interventi di consolidamento. Fu l’ingegnere Giovanni Poleni ad inserire in tempi più recenti altre catene nel corpo del tamburo e della cupola.

Gli interni della Cupola sono decorati con mosaici realizzati da Cavalier d’Arpino e Giovanni De Vecchi su commissione di Clemente VIII. In essi sono raffigurate scene che hanno protagonista Gesù Cristo, i suoi apostoli, papi e santi.

Si sale fino alla sommità della Cupola attraverso una lunga scalinata di 537 gradini. Essa è realizzata in cotto di Ferentino e presenta un disegno a listoni. Attualmente è possibile salire in cima usando in alternativa ai gradini l’ascensore che consente di raggiungere il livello del terrazzo e continuare a piedi per i restanti 320 gradini.

Grotte Vaticane e Tomba di San Pietro

Sotto la Basilica ci sono quattro livelli, dei quali il primo ospita le Grotte Vaticane e il secondo i resti dell’antica Basilica di Costantino.

Le Grotte Vaticane, si collocano nello spazio ricompreso tra la nuova cattedrale e la primitiva basilica. Esse hanno la forma di una chiesa a tre navate, parzialemente occupata dalle fondazioni delle struttura visibile nel piano superiore, e sono utilizzate come luogo di sepoltura di vari pontefici.

Dall’interno della Basilica si può scendere alle Grotte attraverso una doppia scala collocata di fronte all’Altare papale, sotto la cupola e delimitata da una balaustra con 99 lampade. Generalmente però si scende alle Grotte da scale a chiocciola realizzate all’interno dei pilastri su cui poggia la cupola. In caso di grande affluenza è previsto per i turisti un accesso esterno, posto sul lato destro della Basilica.

Nelle grotte in corrispondenza del punto di accesso dalla scala posta di fronte all’Altare papale della Basilica di trova la Confessione di San Pietro realizzata da Carlo Maderno e la nicchia dei pallii, con il mosaico del Cristo Pantocratore. In fondo alla nicchia dei Pallii c’è una botola di bronzo detta “cataracta” o anche “billicus confessionis”che consentiva l’accesso dalla basilica originaria alla sepoltura di Pietro.

Fu Pio XII a commissionare nel 1939 nuovi scavi archeologici. Essi consentirono di riportare alla luce il pavimento dell’ basilica di epoca imperiale e i resti dell’antica necropoli romana. Nel 1953 fu scoperto un panno di porpora contenente ossa umane probabilmente contenute in un loculo della necropoli contente un’iscrizione in greco solo parzialmente leggibile dove era riportato il nome Pietro.
L’allora pontefice Paolo VI dopo il ritrovamento si convinse che si era in presenza dei resti del corpo di san Pietro, i quali vennero riportati nella loro collocazione sotterranea originaria, proprio sotto l’Altare papali, il Baldacchino del Bernini e la Cupola sovrastante.