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Cronologia
1181 Fu realizzato un ponte galleggiante da Nicolò Barattieri. Esso era fatto da barche unite tra di loro e fu denominato Ponte della Moneta data la presenza nel suo punto di ingresso della Zecca.
1250 Fu costruito un primo ponte in legno in sostituzione del ponte galleggiante.
Ad esso fu dato il nome di Rialto per la presenza nelle vicinanze del Mercato di Rialto.
1310 In seguito ad una rivolta il ponte fu danneggiato.
Inizi del XV sec. Ai lati del ponte furono costruite due file di negozi.
1444 Il ponte cedette durante il matrimonio del marchese si Ferrara, a causa del peso della folla che si era radunata per osservare il corteo della sposa.
1503 Si lanciò in città l’idea di sostituire il ponte in legno con un nuovo ponte in pietra
1524 Il ponte subì un nuovo crollo
1551 Fu indetto un bando pubblico per la realizzazione del nuovo Ponte di Rialto.
1591 L’attuale Ponte venne completato
Descrizione
Il ponte di Rialto è il più antico e il più noto tra i ponti che attraversano il Canal Grande di Venezia.
Il ponte deve il suo nome al vicino Mercato di Rialto, zona della città anticamente nota come Rivoaltus e tra le prime ad essere sede di commerci.
L’attuale ponte risale al 1591 e fu opera di Antonio Ponte e Antonio Contin, i quali per realizzarlo vinsero la concorrenza di altri noti architetti, tra cui Sansovino e Palladio. Il progetto sembrò particolarmente ambizioso per molti, che ne mettevano in discussione la stabilità. Il fatto che ancora oggi sia integro dimostra che ebbero ragione i suoi realizzatori.
La struttura è in pietra ed è costituita da un’unica arcata con due rampe inclinate, coperte da un porticato e collegate ad una sezione centrale. Ai suoi lati ci sono due file di negozi.
Esso andò a sostituire il vecchio ponte di Rialto, che fu costruito in legno nel 1250 al posto del Ponte della Moneta, antico ponte galleggiante del XII secolo, divenuto obsoleto per il notevole traffico di commerci che iniziò ad ospitare.
Il ponte di legno era mobile e poteva sollevarsi al passaggio delle imbarcazioni più alte. Le sue periodiche manutenzioni erano sovvenzionate dagli incassi percepiti dallo stato per gli affitti.