Bruges
Storia e Cultura

Storia di capitale commerciale

Origini del nome

Il nome Bruges deriva probabilmente dal termine “bryggja” il cui significato è “banchina” o “pontile”. La prima testimonianza del nome risale al IX secolo, quando, durante il regno di Baldovino I, conte delle Fiandre, furono coniate monete con il nome della città.

Fondazione

Le prime importanti tracce di insediamenti umani risalgono al I sec. a.C. quando furono realizzate le prime fortezze ad opera di Giulio Cesare che aveva sconfitto il popolo dei Menapi. Ai romani seguirono i Franchi. In quel periodo il nucleo urbano era denominato Pagus Flandrensis. Nel IX secolo. Fu durante il regno del conte delle Fiandre, Baldovino I, che fu realizzata una grande fortificazione con l’obiettivo di rafforzare le difese contro i vichinghi. A questo periodo si può far risalire la nascita vera e propria della città.

Età medievale – lo sviluppo del commercio

Alla metà del X secolo un costante processo di insabbiamento portò la città a perdere lo sbocco naturale sul mare. Nel 1134 il collegamento con la costa fu comunque recuperato in seguito ad una tempesta che creò un canale che arrivava fino all’estuario dello Zwin.

Il XII secolo segnò la ripresa economica della città. Il 27 luglio del 1128, a Bruges fu concesso lo statuto cittadino mentre cominciò a svilupparsi rapidamente il commercio della lana. Sorse così una fiorente industria tessile che si avvalse della presenza nelle vicinanze di importanti fiere di stoffa e di colonie create in alcune zone della Scozia e dell’Inghilterra per l’importazione della lana. Gli imprenditori di Bruges, così come quelli dei centri di Gand e di Ypres, lavoravano la lana importata e realizzavano vestiti di alta qualità che venivano esportati in tutto il modo.
Grazie al ritrovato sbocco al mare la città cominciò a svolgere un ruolo di primo piano anche nei commerci di altri prodotti, tra cui il grano e il vino. Il porto si ingrandì fino a Sluys e in esso tra la fine del XIII e il XIV sec. cominciarono ad attraccare navi provenienti dal Mediterraneo e ad arrivare spezie dall’Oriente. Bruges fu così tra le città fondatrici della Lega Anseatica.

Il nucleo urbano si ingrandì parallelamente allo sviluppo economico e la città nel corso del XIII secolo divenne una Repubblica libera. Inoltre per agevolare e supportare il commercio si svilupparono nuovi settori come quello assicurativo e quello finanziario. Sorsero numerose banche e nel 1309 nacque la prima Borsa del mondo.
Ai conti delle Fiandre successero i duchi di Borgogna e nello scontrò che riguardò Francia e Inghilterra per il controllo della regione si schierarono da parte dei primi assecondando i tentativi di annessione delle Fiandre al Regno di Francia da parte del Re Filippo il Bello.

Dopo l’imposizione di nuove tasse, la città, gelosa della sua secolare autonomia, si ribellò e cacciò i francesi il 18 maggio 1302. L’evento passò alla storia come i “Mattutini di Bruges”. L’esercito francese fu definitivamente sconfitto l’11 luglio nella Battaglia di Courtrai. A guidare l’insurrezione furono Jan Breydel e Pieter De Coninck ancora oggi considerati eroi della città.

Nel XV secolo la città era ormai notevolmente cresciuta divenendo un centro di oltre 40.000 abitanti. In questo periodo il Duca di Borgogna, Filippo il Buono vi creò una corte rinomata per essere frequentata da alcuni tra i più importanti esponenti della cultura, dell’economia e della politica dell’epoca. Dal 1482 le Fiandre entrarono nell’orbita degli Asburgo insieme al resto del Belgio e dell’Olanda e Bruges perse gradualmente la sua indipendenza e il ruolo avuto nei decenni precedenti.

Età moderna – il lungo periodo di isolamento

In seguito a un insabbiamento che interessò stavolta il canale Zwin, agli inizi del XVI secolo la città perse di nuovo il collegamento con il mare e Bruges fu presto spodestata come principale centro commerciale della Regione da Gand oltre che da Anversa.

Nel 1530 la città era ormai completamente isolata e per diversi secoli visse un periodo di sostanziale decadenza. Agli Asburgo seguirono la Francia e i Paesi Bassi.

Poi nel 1830 la città seguì le sorti del Belgio che divenne Regno indipendente. Fu lo scrittore Georges Rodenbach che con il suo celebre romanzo Bruges La Morta riportò l’attenzione del mondo su questa città dimenticata e nel frattempo trasformatasi in una sorta di città medievale ibernata.

Età contemporanea – la rinascita

La città restò come ibernata per cinque secoli dopo l’insabbiamento del fiume. Rinacque grazie al successo e all’attenzione catalizzata dal romanzo di “Bruges La Morta”, che risvegliò l’interesse internazionale per questa città museo.

Nel 1907 a pochi km da Bruges venne realizzato il porto di Zeebrugge, il quale fu ulteriormente ingrandito nella seconda metà del ‘900.
Bruges tornò così ad essere aperta verso le acque del Mare del Nord e pronta a cogliere nuove opportunità di sviluppo economico. Nel frattempo lo splendido scenario offerto dalle sue architetture ha cominciò ad attirare turisti da tutto il mondo.

Nel 2000 l’Unesco ha inserito il centro storico nella lista dei patrimoni dell’umanità. Nel 2002 Bruges è stata capitale europea della cultura.

    Antica capitale culturale

In quanto importantissimo centro commerciale europeo, crocevia di scambi da varie regioni del mondo, è stata certamente una delle capitali culturali del continente.

Pittura fiamminga


Anche nel periodo in cui il suo ruolo economico cominciò a subire un appannamento essa fu sede della nascita e dello sviluppo della scuola pittorica fiamminga. Il massimo esponente di questa corrente fu l’artista Jan Van Eyck.

Arte del merletto

Di minore risonanza, ma non meno importante fu l’arte del merletto che si impose come una delle principali attività dell’artigianato cittadino.