Storia
Origini
Assisi era in origine un villaggio fondato tra il IX e VIII secolo a.C. dagli Umbri. Questi ultimi erano un popolo stanziatosi in Italia centrale, in corrispondenza del territorio dell’attuale regione Umbria, ben distinti culturalmente dagli etruschi stanziati nella parte ovest del Tevere. Tra i due popoli esistevano comunque intensi rapporti commerciali.
Periodo romano (IV sec. a.C.- VI sec. d.C.)
Età romana
Il villaggio divenne nel 399 a.C. colonia romana e assunse la denominazione di Assisium. Sulle origini del nome ci sono almeno due interpretazioni. La prima lo fa risalire a termini prelatini per cui significherebbe “città del falco” o “città dell’astore”, la seconda lo fa derivare dal termine latino “ossa”, cioè “torrente”. Il quest’ultimo caso il nome sarebbe legato al vicino fiume Assino.
Con l’estendersi del controllo romano in tutta l’Italia Centrale, dal III sec. a.C. il centro assunse il ruolo di Municipium e si sviluppo notevolmente sul piano culturale, sociale ed econominico. A questo lungo periodo di prosperità risalgono le costruzioni romane di cui sono ancora presenti oggi testimonianze: il Tempio di Minerva, l’Anfiteatro, le Mura e il Foro.
Nel III secolo, il vescovo Rufino, martire e santo, contribuì al diffondersi in città del culto cristiano.
Invasioni barbariche (VI-X sec.)
Nel 545, all’indomani della caduta dell’Impero Romano, Assisi fu invasa prima dai Goti, quindi dai Bizantini e poi dai Longobardi che nel 568 la inglobarono nel Ducato di Spoleto.
Nel corso del III secolo, per l’azione di san Rufino, vescovo e martire, inizia a diffondersi il cristianesimo.
Dominio imperiale (XI-XII sec.)
Nel 1174 cadde in mano di Federico Barbarossa, il quale cedette il controllo della città al duca di Lutzen, Corrado di Urslingen.
Nel 1181 (secondo altre fonti nel 1182) nacque Francesco, figlio di Pietro di Bernardone e Madonna Pica. Egli diventò uno dei santi più importanti nella storia del Cristianesimo e grazie alla sua opera religiosa ha dato lustro e fama alla città nei secoli.
Gli assisani si sollevarono nel 1198 al dominio imperiale, liberandosi del Duca Corrado per diventare un comune autonomo. Nel frattempo, grazie alla presenza dell’ordine dei Benedettini, la città visse un periodo di forte sviluppo.
Guerra tra guelfi e ghibellini (XIII -XV sec.)
Assisi dall’inizio del XIII secolo fu più volte attaccata dalle truppe dell’Imperatore Federico II ma riuscì a resistere agli assedi. La città non ebbe tuttavia un governo stabile ed assistette ad una continua alternanza tra guelfi e ghibellini. A sostenere la contesa erano soprattutto due ricche e potenti famiglie in guerra tra di loro: quella dei Nepis, detta “della Parte de Sopra”, vicina ai Ghibellini e quella dei Fiumi, detta “della Parte de Sotto” legati ai Guelfi.
A causa delle lotte intestine Assisi fu preda dei poteri esterni. Fu così assoggettata, dal 1200 al 1500, prima al controllo della Chiesa, poi dei Perugini, dei Visconti, dei Montefeltro, di Braccio Fortebraccio e infine degli Sforza.
All’interno dello Stato della Chiesa (XVI-XVIII sec.)
Alla fine nel XVI secolo Papa Paolo III conquistò l’intera Umbria e inizio per Assisi un lungo periodo di pace.
Assisi rimase sotto il controllo della Chiesa, al cui Stato apparteneva, fino all’avvento di Napoleone.
Età napoleonica
Durante le guerre napoleoniche la città fu pesantemente saccheggiata dalle truppe francesi e fu privata di parte del suo patrimonio culturale. Nel XIX secolo la nascita di varie accademie, fondazioni e istituti favorì la rinascita culturale della città, mentre il recupero dei corpi di San Francesco e di Santa Chiara, il primo nel 1818, il secondo nel 1850, consentì ad Assisi di divenire un importante centro religioso, meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.
Nascita dello Stato italiano
Nel 1860 entrò a far parte del nascente Stato italiano e con quest’ultimo ha vissuto le vicende che da allora ne hanno caratterizzato la storia.
Seconda Guerra Mondiale
Fu in particolare durante la Seconda Guerra mondiale che la popolazione di Assisi si distinse come uno più importanti centri italiani della resistenza civile contro il nazifascismo. Assisi in questo periodo accolse circa 300 ebrei che grazie all’opera di numerosi benefattori, tra i quali in particolare l’allora Vescovo Mons. Nicolini e di Padre Rufino Niccacci, guardiano del convento di San Damiano, trovarono rifugio in città e riuscirono a scampare agli orrori dell’olocausto.
Proprio per il grande impegno civile mostrato dai suoi cittadini, nel 2004 ad Assisi è stata conferita la Medaglia d’oro al Merito Civile, una delle massime onorificenze riconosciute dallo Stato.
Tempi recenti
Assisi è stata al centro dell’attenzione internazionale ed è divenuta capitale del dialogo interculturale il 27 ottobre del 1987, quando nella città di San Francesco si riunirono in preghiera decine di rappresentanti delle principali religioni del mondo.
oggi Assisi è uno dei principali centri religiosi del mondo, sede del movimento francescano e internazionalmente riconosciuta come “città della pace”.
Cultura
San Francesco e il Francescanesimo
Assisi è soprattutto la città di San Francesco, fondatore dell’ordine religioso che prende il nome proprio dal santo assisano.
Grazie a Francesco Assisi è un importantissimo centro religioso ed è una tra le principali mete del pellegrinaggio religioso.
Vita di san Francesco
San Francesco nacque tra il 26 settembre del 1182 (secondo alcune fonti nel 1181) da Pietro Bernardone e Madonna Pica. Il suo nome di battesimo era Francesco Giovanni.
Appena ventenne, nel 1202, durante la guerra con i vicini Perugini, Egli sperimentò la durezza del carcere, rimanendovi rinchiuso fino per oltre un anno. Liberato nel 1204 poiché malato, appena guarito decide di partire per combattere in Puglia. A Spoleto decise tuttavia di tornare indietro.
Qualche anno dopo, nel 1206 il famoso Crocifisso di San Damiano gli parlò miracolosamente esortandolo a ricostruire la Chiesa. Nello stesso anno egli diede luogo alla famosa pubblica rinuncia. Presso la Piazza di Assisi, egli dichiarò di rifiutare tutti i beni del padre per dedicare la sua vita a Dio, aiutando i poveri e vivendo egli stesso in austerità e miseria.
Da allora la sua attività fu d’esempio per molti credenti e attraverso il suo rivoluzionario messaggio di pace e la sua irreprensibile condotta di vita anche la Chiesa riconquistò una credibilità che stava ormai perdendo.
Si rifugiò isolato dal resto dal mondo nella piccola chiesa della Porziuncola. Lì rafforzò la sua vocazione e da lì, ritenendosi investito di una missione spirituale, partì in pellegrinaggio per terre lontane diffondere la sua opera e il suo messaggio.
Cominciò a condividere con dei fedeli compagni la sua opera. Tra questi un ruolo importante ebbe Santa Chiara, altra grande figura spirituale di Assisi. Dopo numerosi viaggi, si ammalò. Nel 1225 compose i notissimi versi del Cantico delle Creature, testo di straordinaria importanza da molti considerato uno tra i primi esempi di letteratura italiana.
Egli morì nel 1226 e appena due anni dopo Papa Gregorio IX lo proclamò Santo.
Nel 1230 il suo corpo fu traslato nella nuova grande Basilica a lui dedicata. Nel 1939 Papa Pio XII lo consacrò Patrono d’Italia insieme a Santa Caterina da Siena. La Chiesa lo festeggia ogni anno il 4 ottobre.
Il movimento Francescano
La nascita e lo sviluppo del movimento creato da Francesco d’Assisi si inseriscono nell’ambito del vasto movimento pauperistico che si diffonde dal 1200 spinto da un’esigenza di riforma della Chiesa. Quest’ultima era accusata di essere troppo attenta alle questioni secolari, trascurando gli aspetti spirituali della sua missione.
La forza di Francesco fu non solo la purezza del suo messaggio ma anche la coerenza con cui uniformò la sua condotta di vita ai contenuti della sua predicazione.
La regola francescana
La regola di San Francesco si ispira a tre principi fondamentali.
Fraternità
I frati non devono vivere soli, ma devono prendersi cura con amore di tutti gli altri individui e di tutte le creature che in quanto opera di Dio sono da considerarsi sacre.
Umiltà
CI si deve porre al servizio di tutto e di tutti per essere davvero servi di Dio. Ciò presuppone che ci si liberi dai desideri e dalle ambizioni materiali.
Povertà
Occorre rinunciare al possesso di ogni cosa. Piuttosto tutto va condiviso con gli altri, soprattutto con i più poveri e bisognosi.
Nel rispetto di questi principi San Francesco chiamò i suoi compagni “minores” proprio per sottolineare il fatto che dovevano essere “ultimi tra gli ultimi”. Agli ultimi, ossia ai poveri, ai più svantaggiati, ai bisognosi, ai malati andava la loro attenzione. E ad essi si ispiravano nel loro vivere. Per questo l’Ordine francescano fu anche definito “dei minori”.
Altro aspetto che caratterizza la Regola francescana è il fatto che oltre alla meditazione, prevedeva il pellegrinaggio finalizzato a portare aiuto a chi ne ha necessità, anche in terre lontane.
Lo spirito missionario accompagnò il percorso di vita del Santo e rappresentò un altro grande elemento di novità nel panorama ecclesiastico del tempo.
Università
Nel 1971 è stato fondato ad Assisi l’Istituto Teologico, legato alla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense. La sua sede è presso il Convento di San Francesco.
In città esiste anche un autonomo Polo universitario, che ha sede presso la frazione di Santa Maria degli Angeli. Esso comprende i Corsi di Economia e Gestione dei Servizi Turistici e di Economia del Turismo, appartenenti alla Facoltà di Economia dell’Università di Perugia.