Ballarò è il mercato più antico di Palermo e insieme ai mercati della Vucciria e del Capo è uno dei mercati storici che ancora oggi si tengono all’interno del centro storico della città.
L’area del mercato di Ballarò si trova dentro il quartiere storico di Albergheria e va da Piazza Casa Professa a Corso Tukory, verso Porta Sant’agata. Questa ampia zona, partendo dall’Arco di Cutò, comprende Via Chiappara Al Carmine, Via Collegio di Maria al Carmine, Piazza del Carmine, Via Ballarò, Piazza Ballarò, Piazza Casa Professa, Via Casa Professa, Via del Ponticello e Via Maqueda.
Al suo interno si vendono i prodotti freschi provenienti dalle campagne intorno alla città, in particolare frutta, verdura, carne e pesce, oltre che oggetti per la cucina e la casa. I prodotti alimentari sono esposti nelle tipiche cassette di legno e ogni bancarella è coperta da tende da cui pendono lampadine accese in caso di buio.
Sono presenti anche chioschi che vendono il tipico cibo da strada palermitano, tra cui le panelle fatte con farina e ceci e i quarumi a base di interiora di vitello, cipolle cotte al forno o bollite, polpo e verdure lesse.
I venditori arrivano di notte per prendere i posti migliori, apre la mattina intorno alle 7 e dura almeno fino a mezzogiorno. Esso vede la presenza ogni giorno di centinaia di persone attirati dalle grida dei venditori. Queste ultime hanno un preciso nome in dialetto: abbanniate.
Il mercato consente al turista di respirare l’atmosfera tipica di un mercato arabo del X secolo e il suo aspetto più caratteristico lo si respira lungo i vicoli, negli angoli delle strade più nascoste. Il mercato è sicuro poiché è interesse dei venditori quello di evitare qualunque problema ai potenziali acquirenti. In ogni caso è opportuno seguire i suggerimenti utili in ogni ambiente affollato: evitare di indossare gioielli e oggetti particolarmente sfarzosi.
Secondo una tradizione il nome deriverebbe da Bahlara, nome di un villaggio vicino a Monreale, da cui venivano i mercanti che lo animavano. Sulla base di altre teorie il termine trarrebbe origine invece dai termini Souk el Ballarak, che in arabo significa “mercato degli specchi” oppure dal nome dei sovrani indiani della regione del Sind, ‘Ap-Vallaraja’ per le spezie che al mercato erano vendute.
Secondo un’altra versione il nome del mercato è legato a Ferdinand Ballarò, la cui famiglia per conto del Re Ferdinando di Aragona, agli inizi del XV secolo, riscuoteva una quota sulle vendite dei prodotti che avvenivano al mercato.
Nell’area del mercato nel 1743 è nato Giuseppe balsamo, detto Conte di Cagliostro, noto negromante e fondatore della massoneria di rito egizio.
Il mercato ha dato il nome ad una nota trasmissione televisiva che si occupa di politica e di attualità.