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Campanile di San Marco

Zona

SESTIERE SAN MARCO

Orari

Ottobre
da lunedì a domenica, compresi festivi 9.00 – 19.00

Novembre – Periodo di Pasqua (Marzo/Aprile)
da lunedì a domenica, compresi festivi 9.30 – 15.45

Periodo di Pasqua (Marzo/Aprile) – Giugno
da lunedì a domenica, compresi festivi 9.00 – 19.00

Luglio – Settembre
da lunedì a domenica, compresi festivi 9.00 – 21.00

Prezzi

Biglietti € 8,00 , ridotti per gruppi superiori a 15 persone € 4,00

Da non perdere

La loggetta
Le campane

    Cronologia

IX sec. Sopra resti di origine romana, il Doge Pietro Tribuno ordinò la costruzione, di una torre di avvistamento che doveva anche fungere da faro.
XII sec. L’edificio originario fu oggetto di profonde trasformazioni e assunse una forma simile a quella del Campanile di San Mercuriale a Forlì.
XIV sec. Il campanile fu ulteriormente modificato.
1489 La cuspide, allora di legno, fu colpita e distrutta da un fulmine
1511 Un terremoto danneggiò profondamente la costruzione. Subito si avviarono lavori di ricostruzione e consolidamento diretti dall’architetto Giorgio Spavento prima e da Pietro Bon poi. I lavori prevedevano il rifacimento della cella che ospitava le campane, che venne realizzata in marmo, un attico nella parte superiore ornata con sculture del Leone di San Marco e di Venezia e una cuspide questa volta in bronzo.
1513 Il 6 luglio fu posta sul campanile, che ormai aveva assunto l’aspetto attuale, una statua in legno ricoperto d’oro raffigurante l’Arcangelo Gabriele. In occasione di questa collocazione si svolse una cerimonia per festeggiare la conclusione dei lavori.
1609 Galilei provò il suo canocchiale salendo sul campanile.
1653 L’edificio fu interessato di nuovo da un’opera di restauro
1745 Un fulmine causò di nuovo danni alla struttura
1776 Viene collocato un parafulmine in cima alla struttura
1822 La statua dell’Arcangelo Gabriele fu sostituita da una nuova statua opera di Zandomeneghi
1872 Un delibera del Consiglio comunale decise la demolizione delle numerose botteghe e osterie costruite in legno che occupavano lo spazio intorno alla base del Campanile
1902 Nel mese di luglio nel lato nord dell’edificio si aprì uno squarcio, che si sviluppò gradualmente.
Il 14 luglio, alle ore 9.47 (secondo alcune fonti cinque minuti dopo), il Campanile crollò, fortunatamente senza causare vittime e danneggiando in maniera limitata le costruzioni circostanti. Furono distrutte la loggetta posta alla base della torre campanaria e una porzione della Libreria. A proteggere la Basilica fu un basamento di colonna, detto “piera del bando” che veniva usato anticamente per annunciare leggi e decreti.
La sera stessa del crollò il Consiglio comunale si riunì e decise lo stanziamento di lire 500.000 per l’immediata ricostruzione del Campanile
1903 Il 25 aprile, in occasione della Festa di San Marco, iniziarono i lavori di ricostruzione, dopo la liberazione delle macerie inutilizzabili che furono portate a Punta Sabbioni.
1912 Il 6 marzo di conclusero i lavori di ricostruzione. Il 25 aprile fu inaugurato il nuovo Campanile.
1962 Fu realizzato un ascensore che consente ai visitatori di salire in circa 30 secondi fino alla cella campanaria
1997 Durante la notte del 9 maggio, il gruppo dei cosiddetti “Serenissimi”, i quali inneggiavano al ritorno della Repubblica di Venezia, mise in atto una dimostrazione occupando il Campanile oltre che la Piazza sottostante. La dimostrazione si concluse dopo poche ore con l’intervento delle forze dell’ordine.
2001 In occasione del Carnevale fu ripristinato “il volo dell’angelo”, un’antica cerimonia risalente al ‘700. che consisteva nel cosiddetto il volo dell’angelo, ossia il volo di un equilibrista che mediante una fune raggiunge il Palazzo Ducale partendo dal Campanile.

    Descrizione

Il campanile di San Marco si trova nell’omonima Piazza, di fronte alla Basilica del Santo. E’ uno dei campanili italiani più alti e insieme agli altri monumenti di Piazza San Marco è uno dei simboli di Venezia.
Esso è alto circa 99 metri ed ha una forma semplice quadrilatera. Alla base c’è una canna di mattoni, larga 12 metri per lato e alta 50 metri circa.
Nel lato di fronte alla Basilica è presente una Loggetta realizzata da Jacopo Sansovino tra il 1547 e il 1549.
In cima è la cella con le campane, fatta ad archi e sovrastata da una struttura a forma di dado, ai cui lati sono rappresentati due leoni due figure femminili che rappresentano Venezia.
Nella parte superiore vi è una cuspide a piramide, in cima alla quale è collocata la statua dorata dell’Arcangelo Gabriele.
Il Campanile attuale è stato ricostruito seguendo fedelmente la forma, i materiali e le caratteristiche del campanile orinale crollato nel 1902.
Fu l’allora Sindaco Filippo Grimani a volere che la nuova costruzione rispecchiasse in tutto e per tutto la struttura crollata. Celebre fu la sua frase pronunciata in occasione dell’inizio dei lavori di ricostruzione: “dov’era e com’era”.
Il Campanile ha avuto un ruolo importante nella vita della città ed il suo utilizzo non fu nei secoli limitato ad indicare con il suono delle campane l’orario o gli eventi cittadini. E’ non solo per la sua altezza che i veneziani solo soliti definirlo “el parón de caxa”, ossia “il padrone di casa”.
Ai tempi della Repubblica avveniva il cosiddetto “suplissio dela cheba”. Si trattava di una punizione inflitta a coloro che commettevano reati soprattutto legati al clero e consisteva nel rinchiudere il condannato in una gabbia che veniva appesa al campanile.
In occasione delle celebrazioni del Carnevale , durante il Giovedì grasso avveniva la cerimonia detta “svolo dell’angelo” o “svolo del turco”. Un equilibrista scendeva dal campanile mediante una fune e raggiungeva ad una barca collocata nel bacino di San Marco.
Successivamente venne utilizzata per l’occasione una colomba di legno, per evitare incidenti. Da questa ha avuto origine la cerimonia del “volo della colombina”, che ha luogo la domenica che precede il giovedì grasso, nell’ambito della ricostruzione dell’antica usanza di rendere omaggio al doge, il quale proclama l’inizio del Carnevale.
Dal 2001 è stata ripristinata l’antica formula del volo dell’angelo con un individuo in carne ed ossa.
Fino alla loro demolizione nel 1872 alla base del Campanile vi erano numerose osterie, da qui l’espressione veneziana “andemo a bever un’ombra” per dire “andiamo a bere un bicchiere di vino”. Ovviamente l’ombra del modo di dire è quella della torre campanaria.
Va sottolineato che il Campanile di San Marco, celebre in tutto il mondo è stato ripreso e imitato da progetti realizzati in tempi più recenti in altri paesi.
A New York il grattacielo MetLife Tower è ispirato al Campanile veneziano, mentre a Las Vegas l’Hotel Venetian, una delle maggiori attrazioni della città, riproduce Piazza San Marco con i suoi monumenti compreso il Campanile.

La loggetta

La loggetta occupa il lato rivolto verso al Basilica. Fu realizzata tra il 1537 e il 1549 su progetto di Jacopo Sansovino con tra arcate e colonne di ordine classico. Essa è ornata da una serie di statue in bronzo raffiguranti Minerva, Apollo, Mercurio e la Pace oltre a rilievi marmorei che rappresentano figure allegoriche di Venezia, proposta come Giustizia e delle Isole di Cipro e Candia.
La loggetta in occasione delle riunioni del Maggior Consiglio fungeva da posto di guardia per gli arsenalotti.

Le campane

Le attuali cinque campane sono il risultato dell’opera di fusione eseguita dopo il crollo del 1902 che risparmiò la Campana maggiore, riducendo in pezzi le altre quattro.
Già nel 1820 Canciani, un noto fonditore locale, aveva fuso nuove campane con i resti di quelle vecchie. Dopo il crollo vennero recuperati i resti delle campane andate distrutte, furono realizzati dei calchi e con il materiale originale la fonderia milanese Barigozzi, che si insediò per l’occasione nell’Isola di Sant’Elena, realizzò le nuove cinque campane. Queste furono donate alla città da Papa Pio X.
Ciascuna delle campane ha un nome diverso che ne richiama le caratteristiche o l’occasione per cui veniva usata.
Generalmente viene usata una sola campana, mentre il suono di tutte e 5 contemporaneamente, il cosiddetto “plenum”, avviene solo per le ricorrenze religiose più importanti.

Marangona
La “Marangona, che con il suo diametro 1,8 m e il peso di 3.625 kg è la campana maggiore. Il suo suono indicava l’inizio e la fine dell’orario di lavoro dei lavoratori dell’Arsenale, i cosiddetti “marangoni”e annunciava le sedute del Maggior Consiglio. E’ l’unica campana originale, non essendo stata distrutta dal crollo del 1902.

Nona
La “Nona” , che, seconda per dimensioni, indicava l’ora di mezzogiorno;

Trottiera
La “Trottiera”,che, terza per dimensioni, segnalava ai nobili che dovevano mettere al trotto i cavalli per partecipare al Maggior Consiglio.

Pregadi
La “Pregadi”, che, detta anche “Mezza terza”, la quarta per dimensioni, avvisava i “Pregadi” dell’inizio della riunione del Senato di cui facevano parte.

Renghiera
la “Renghiera”, che con un diametro di 1,16 m e un peso 1.011 kg è la più piccola annunciava le esecuzioni capitali.